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Aforismi e frasi tratti da Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe

“Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Guardiamo così volentieri al futuro perché vorremmo tanto, con taciti desideri, volgere in nostro favore le sue incerte oscillazioni.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Una vita senz’amore, senza la vicinanza dell’amato, è solo una comédie à tiroir, una brutta commedia a scomparti. Si aprono uno dopo l’altro, li si richiude, si passa velocemente al successivo. Tutto quel che di buono e di significativo possa comparirvi si compone insieme solo miserevolmente.
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“I folli e gli intelligenti sono ugualmente innocui. I più pericolosi di tutti sono solo i mezzi matti e i mezzi saggi.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
Rientrato, lo fece notare a Charlotte che non se ne adontò. “Col procedere della vita,” rispose, “crediamo di agire per impulso nostro, di scegliere noi ciò di cui ci occupiamo e che ci dà piacere; invece, se guardiamo meglio, sono solo i piani e le tendenze del tempo quelli che siamo indotti a seguire.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Nessuno parlerebbe molto in società se fosse consapevole delle tante volte in cui fraintende gli altri.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
Se qualcuno avesse potuto indagare e condividere i sentimenti che lei teneva tutti per sé non l’avrebbe rimproverata: quando li si vedeva l’uno accanto all’altro, quel fidanzato non riusciva proprio a reggere il confronto con il vicino.
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Sotto questo profilo all’architetto tocca la sorte più singolare. Quanto spesso investe tutto il suo ingegno, tutta la sua passione per costruire ambienti dai quali deve poi escludere se stesso! Le sale dei re gli debbono uno splendore di cui egli non può godere con altri il massimo effetto. Nei templi traccia un confine fra sé e il Santissimo: non potrà più rimetter piede sui gradini che ha costruito per le solennità destinate all’elevazione dei cuori, esattamente come l’orafo si rivolgerà sempre solo da lontano, in preghiera, all’ostensorio di cui ha montato gli smalti e le gemme. Il costruttore consegna al ricco, assieme alle chiavi del palazzo, tutte le comodità e gli agi senza poterne minimamente godere pure lui. Non è forse inevitabile che in questo modo, a poco a poco, l’arte si allontani dall’artista quando l’opera, come un figlio che se ne sia andato da casa, non ha più rapporto con chi l’ha generata?
E quanto l’arte doveva essere d’esaltazione e di promozione di se stessa nei casi in cui era destinata quasi esclusivamente al luogo pubblico che appartiene a tutti e quindi anche all’artista!”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Se gli artisti hanno così ricche possibilità,” intervenne Charlotte, “mi spieghi allora perché non si è mai capaci di uscir fuori dalle solite forme d’un misero obelisco, d’una colonna spezzata e di un’urna cineraria?
Invece delle mille invenzioni che lei vanta, io ho visto solo mille ripetizioni.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Un maestro che sappia destare la sensibilità anche per una sola buona azione, per una sola buona poesia, fa più d’uno che ci illustri serie intere di esseri naturali inferiori secondo le loro forme e denominazioni: perché tutto il risultato è quel che possiamo comunque già sapere, e cioè che l’immagine dell’uomo è l’unica a recare in sé, nel modo più unico e perfetto, la somiglianza con la divinità.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Anche l’inverno può piacere. Si ha l’impressione di potersi muovere con maggior libertà quando gli alberi ci si prospettano così spettrali, così trasparenti. Sono nulla in tutto e non nascondono nulla. Però quando tornano le gemme e i germogli, si diventa impazienti in attesa del fogliame, in attesa che il paesaggio assuma corposità, che l’albero ci si faccia incontro come un personaggio.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Ah, quanto sono infelice!” disse un giorno al maggiore che non si allontanava quasi mai da lui. “Ogni mio sforzo non rimane che un’imitazione, un falso affannarmi!

Quel che era beatitudine per lei diventa pena per me, eppure, per amore di quella beatitudine, sono costretto ad addossarmi questa pena. Devo seguirla, seguirla su quella strada; però mi trattengono la mia natura e la mia promessa. È un compito terribile quello d’imitare l’inimitabile. Mi accorgo, mio caro, che occorre del genio per tutto, anche per il martirio.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe

Quando poi, amichevolmente, lo rimproverò per quel suo vivere appartato, Eduard gli rispose: “Ah, non saprei come passare più gradevolmente il mio tempo! Non faccio che pensare a lei, mi sento sempre vicino a lei. Ho l’inestimabile vantaggio di poter pensare a dove Ottilie si trova, dove va, dove sta, dove si riposa. La vedo agire e fare davanti a me come al solito, provvedere e progettare, ma ovviamente sempre quel che maggiormente mi lusinga. Però le cose non rimarranno così: perché come posso essere felice lontano da lei?!
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Ho sentito chiedere perché si dice tanto bene e senza riserve dei morti, e dei vivi sempre con una certa prudenza. La risposta è stata: perché da quelli non abbiamo niente da temere, mentre questi potrebbero ancora in qualche modo tagliarci la strada. Ecco fino a che punto è poco limpida la premura nel ricordare gli altri!
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Riposare un giorno accanto a coloro che si amano è la più gradevole prospettiva che l’essere umano può avere quando pensi al di là della vita. ‘Essere ricongiunto con i suoi’ è un’espressione così affettuosa!”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Nessuno è più seccante di un individuo grossolano di condizione borghese. Da lui si dovrebbe poter pretendere finezza, dal momento che non ha nulla di rozzo di cui occuparsi.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“La disgrazia, mia cara, che ci ha colpiti può essere rimediabile o no, ma nel frattempo sono ben consapevole di una sola cosa: per non disperare all’istante, devo trovare uno stacco per me, per tutti noi. Sacrificandomi, posso esigere qualcosa in cambio. ”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Però in certi casi,” fece notare Charlotte, “è più opportuno e cortese scrivere senza dir niente che non scrivere affatto.

”Eduard si ritirò da solo nella sua stanza. La rievocazione per bocca di Charlotte delle peripezie della sua esistenza, quel richiamare alla mente la condizione in cui si erano trovati l’uno rispetto all’altra, nonché i loro progetti, aveva impresso una piacevole scossa al suo temperamento vivace.
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe

“Rammenta quell’ora di notte in cui sei avventurosamente venuto a trovare tua moglie come un amante, l’hai attratta a te in modo irresistibile, e stretta fra le braccia come un’innamorata, una sposa. Fa che noi, nel momento in cui la felicità della nostra esistenza rischia di interrompersi e di svanire, si possa cogliere e venerare in quel singolare episodio una disposizione del cielo che ha aggiunto un nuovo vincolo al nostro rapporto”.
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
Non poté non ricordare il rumoroso indaffararsi con cui Eduard aveva festeggiato il suo compleanno, e non poté non pensare alla nuova costruzione sotto il cui tetto si erano ripromessi tante belle cose. Rivide e risentì perfino i fuochi d’artificio, tanto meglio evocati dalla fantasia ora che era sola; però si sentì anche più isolata che mai. Non aveva più il suo braccio al quale appoggiarsi, non aveva alcuna speranza di ritrovar mai in lui un sostegno.
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“L’anno sta per finire. Il vento corre sulle stoppie e non trova più nulla da agitare; solo le rosse bacche di quegli alberi slanciati sembrano volerci ancora ricordare qualcosa di allegro, esattamente come il battito ritmico del trebbiatore rammenta che nella spiga falciata sono celati alimento e vita.”Dopo tali eventi, dopo quella insistente sensazione di fugacità e di caducità, la notizia, che non le si poté più a lungo tener nascosta, che Eduard si era esposto alla mutevole sorte della guerra, dovette straordinariamente colpire Ottilie. Né le sfuggì, purtroppo, nessuna delle relative considerazioni che aveva ben ragione di fare. Per fortuna, l’essere umano riesce a concepire solo un determinato grado di sventura; quel che va oltre lo distrugge o lo lascia indifferente. Ci sono situazioni in cui paura e speranza si fondono, si elidono vicendevolmente e sfumano in una cupa insensibilità. Come potremmo altrimenti sapere i nostri cari lontani in costante pericolo eppure tirare avanti ugualmente con la nostra solita vita quotidiana?
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Non c’è cosa che maggiormente connoti il carattere delle persone di ciò che trovano ridicolo.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
Diciamo affini quelle sostanze che, incontrandosi, subito si compenetrano e si influenzano vicendevolmente. Quest’affinità è particolarmente spiccata negli alcali e negli acidi che, quantunque opposti o forse proprio per questo, e cioè perché sono opposti fra di loro, si cercano e si afferrano nel modo più risoluto, si modificano e formano insieme una nuova sostanza. Pensiamo solo alla calce che manifesta una grande inclinazione per tutti gli acidi, ovvero una decisa voglia di unirsi a loro.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Nient’affatto!” proseguì l’architetto. “Non è dal ricordo, ma dal luogo che occorre affrancarsi. Il costruttore, lo scultore sono massimamente interessati a che l’essere umano si aspetti dalla loro arte, dalla loro mano un prolungamento della sua esistenza; e perché ciò sia mi augurerei monumenti ben pensati e ben eseguiti, disseminati non singolarmente e a casaccio, ma collocati in un luogo dal quale possano ripromettersi durata. Dal momento che anche i pii e gli altolocati devono rinunciare oggi al privilegio di riposare con i loro corpi nelle chiese, si collochino almeno in esse, o nei bei porticati tutt’attorno ai luoghi di sepoltura, targhe e iscrizioni. Esistono migliaia di forme da conferir loro, migliaia di ornamenti con cui decorarli.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
“Riportiamo volentieri nel nostro diario una buona riflessione che ci sia capitato di leggere, qualcosa di sorprendente che abbiamo sentito dire. E diverremmo molto ricchi se ci prendessimo anche la briga di annotare, dalle lettere degli amici, le osservazioni singolari, i pareri originali, certe fuggevoli frasi intelligenti. Le lettere si conservano per non rileggerle mai, e capita poi di distruggerle infine per discrezione; in tal modo svanisce, irrecuperabile per noi e per gli altri, l’afflato vitale più bello e immediato. Io mi propongo di rimediare a questa perdita.”
Le affinità elettive - Johann Wolfgang Goethe
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