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Aforismi e frasi di Adriano Olivetti

Ognuno può suonare
senza timore e senza esitazione
la nostra campana.
Essa ha voce soltanto
per un mondo libero,
materialmente più fascinoso
e spiritualmente più elevato.
Suona soltanto per la parte
migliore di noi stessi,
vibra ogni qualvolta
è in gioco il diritto contro la violenza,
il debole contro il potente,
l'intelligenza contro la forza,
il coraggio contro la rassegnazione,
la povertà contro l'egoismo,
la saggezza e la sapienza
contro la fretta e l'improvvisazione, la verità contro l'errore,
l'amore contro l'indifferenza.

Adriano Olivetti

Aforismi e frasi tratti da Le fabbriche di bene - Adriano Olivetti

"La nuova economia che immaginiamo contribuisce al progresso materiale e accompagna l'individuo mentre perfeziona la propria personalità e le proprie vocazioni. E tuttavia non impedisce di volgere l'animo verso una meta più alta, non un fine individuale o un profitto personale, ma un contributo alla vita di tutti sul cammino della civiltà".
Adriano Olivetti - Le fabbriche di bene
L'uomo della strada intuisce l'inganno della anti-democraticità dei partiti di massa.
Non ci sono sacrifìci troppo gravi per ottenere un ordine libero e giusto.
La gioia nel lavoro, oggi negata al più gran numero di lavoratori dell'industria moderna, potrà finalmente tornare a scaturire quando il lavoratore comprenderà che il suo sforzo, la sua fatica, il suo sacrificio - che pur sempre sarà sacrificio - è materialmente e spiritualmente legato a una entità nobile e umana che egli è in grado di percepire, misurare, controllare, poiché il suo lavoro servirà a potenziare quella Comunità, reale, tangibile, laddove egli e i suoi figli hanno vita, legami, interessi.
Adriano Olivetti - Le fabbriche di bene
Le Comunità tendono a far cadere la distinzione tra città e campagna, assegnando a un unica amministrazione centri urbani e vasti territori agricoli, in modo da rendere possibile una simbiosi tra economia agricola ed economia industriale.
Il potere di dirigere il lavoro altrui deve essere conseguenza di meriti o legato a eminenti capacità superiori; per altro verso, la non eliminabile disuguaglianza fra gli uomini conduce a una gerarchia di competenze e di valori che costituiscono un ordine naturale e umano nella società. Lavoratori, specialisti, tecnici, dirigenti costituiscono nell'industria questa gerarchia. Essi insorgono contro l'ingiustizia di un sistema dove le grandi e le piccole decisioni che interferiscono continuamente sulla loro vita individuale non provengono da una tale gerarchia di valori, ma da una potenza ormai dissociata dai reali meriti dai quali essa trasse una remota origine.
Ogni soluzione che non desse esclusiva autorità e responsabilità a uomini di altissima preparazione è da considerarsi un inganno. L'operaio direttore di fabbrica è un romantico ma anacronistico ricordo dei primi tempi della rivoluzione sovietica, mentre l'operaio membro di un consiglio di amministrazione è una tragica finzione retorica della repubblica sociale fascista.
Per assicurare alla fabbrica comunitaria la più alta efficienza, il nuovo Stato considererà essenziale la formazione e la valorizzazione di dirigenti dotati di qualità umane, tecniche e culturali superiori.
Erano i tempi di mio padre e di Domenico Burzi […]
La loro grandissima umanità, per cui nella loro superiorità, quando discutevano o esaminavano il regime di vita o il regime di fabbrica, ciascun lavoratore era pari a loro, era un uomo di fronte a un uomo.
In verità, negli ultimi anni soprattutto, noi non lavoravamo più per un vero fine, si lavorava soltanto per un andare avanti un po' confuso, per non dover sparire, per un dover difendersi.
Invece di guardare in fondo ai nostri problemi, noi e i nostri dirigenti vivevamo alla giornata, invece di guardare avanti nell'avvenire, impegnavamo le nostre capacità e la nostra intelligenza in sterili questioni che bisognava discutere di fronte a prefetti o a segretari federali ai quali nulla importava quello che era stata per noi, da lunghi anni, la nostra fatica e il nostro sogno: fare di questa fabbrica un mezzo migliore di vita e di comunanza sociale.
Frasi di Adriano Olivetti
L'ingranaggio della società che è stato rotto nell'agosto 1914 non si è più potuto ricostruire, non ha mai più funzionato, e indietro non si torna.
Cosa faremo, cosa faremo? Tutto si riassume in un solo pensiero, in un solo insegnamento: saremo condotti dai valori spirituali, che sono valori eterni. Seguendo questi i beni materiali sorgeranno da sé senza che noi li ricerchiamo.

Aforismi e frasi tratti da Democrazia Senza partiti - Adriano Olivetti

Il compito dei partiti politici sarà esaurito e la politica avrà un fine quando sarà annullata la distanza fra i mezzi e i fini, quando cioè la struttura dello Stato e della società giungeranno a un’integrazione, a un equilibrio per cui sarà la società e non i partiti a creare lo Stato. Questo è il compito che si è assunto il Movimento Comunità: tracciare una via atta a dimostrare che è possibile uno Stato senza partiti ed è possibile che nell’ambito dello Stato vivano ugualmente dei dualismi creativi, quella contrapposizione di forze, quel contrasto fra tradizione e progresso senza i quali la società e la vita sarebbero esaurite nell’immobilità.
Frasi di Adriano Olivetti
I partiti continueranno a ingannare il popolo in nome suo e della sua conclamata sovranità attraverso leggi complicate in cui il valore dell’uomo, che non è misurabile in cifre, è sottoposto ad assurde manipolazioni aritmetiche
Non chiedete a nessuno schemi di trasformazione sociale, potrebbero ingannarvi. Non eccitate all’odio di classe: ricadrebbe su di voi. Accontentatevi di far vedere al ricco vostro vicino di casa che accanto a lui è morto qualcuno di tubercolosi perché non è stato nutrito a sufficienza e che ancora accanto a lui c’è gente che dorme in cinque in una stanza. E non chiedete nulla, chiedete solo di accusare lo Stato, lo Stato che dichiara la guerra e la pace, e i partiti che preparano false costituzioni in cui la polizia di Stato vigilerà sulla libertà di stampa e un ingranaggio invisibile prenderà i danari dai vostri salari, troppo spesso insufficienti, onde mantenere dei funzionari insufficientemente pagati, danari che vi saranno restituiti per un decimo solo in servizi sociali mal condotti.
E non chiedete nulla, ma solo e soltanto che l’unica libertà che lo Stato e i partiti vi riconoscono a parole, quella di scegliervi i vostri rappresentanti, non sia una mistificazione.Frasi di Adriano Olivetti
Così non abbiamo dato la preferenza, nella nostra costruzione, né alla libertà né all’autorità; né alla maggioranza né all’unanimità; né al lavoro né alla cultura; né all’accentramento né al decentramento; né all’esperienza né al valore; né al particolare né all’universale; né alla sintesi né alla analisi; né alla nazione né all’individuo; né alla teoria né alla pratica; né al territorio né alla funzione; né alla politica né alla competenza; ma accettammo ognuno di questi elementi nel suo valore e nelle sue proporzioni così ognuno di questi portasse ad armonia
Ora il dramma consiste in questo: che nello Stato e nella società attuale le forme di vita e di struttura economica, l’ordinamento politico non sono in armonia con gli uomini e nemmeno ne favoriscono le migliori tendenze. L’intelligenza non è al servizio del cuore e il cuore non è al servizio dell’intelligenza. Allora bisogna creare un organismo nuovo, un organismo vivo e vitale, più fecondo di quelli che hanno accompagnato la società politica fino a oggi. Più fecondo del Comune stesso che fu alle origini della civiltà borghese e che pure seppe portare, prima della formazione degli stati nazionali, l’esempio di un’alta cultura e di un’alta civiltà.
Aforismi di Adriano Olivetti
Noi non partiamo da un esagerato ottimismo sulla natura dell’uomo: noi crediamo alla sua imperfezione, sappiamo della sua corruttela originaria, viviamo anche noi nel peccato. Qualunque sistema, qualunque dottrina politica che non tenesse conto dell’uomo e della sua vera natura, non potrebbe portare che al fallimento di quella teoria e di quei movimenti che per avventura la sostenessero. Ma vogliamo semplicemente, per una diversa disposizione delle cose, consegnare il potere ai giusti, esaltare le tendenze più elevate, rendere inoffensive quelle deteriori, aprire infine la via alle forze creatrici dello spirito. L’idea fondamentale della nostra società è di creare un comune interesse morale e materiale tra gli uomini che svolgono la loro vita sociale ed economica nello spazio di una comunità. Oggi questa unità non esiste, l’interesse di ogno è molto lontano dall’interesse di tutti. Nella nostra Comunità, l’atmosfera, abbandonando giorno per giorno nella politica e nella vita le concezioni strettamente materialistiche, invece esaltando i valori eterni dello spirito e la forza redentrice, si impregnerà vieppiù di un sentimento autentico di religiosità. L’uomo, il cristiano, volgendo l’occhio alla natura, al cielo, alle stelle, ritornerà a vedere Dio.Aforismi di Adriano Olivetti
La soluzione politica del comunismo non è criticabile perché non esiste.
Così lo Stato sarà un mezzo affinché la società si esprima liberamente.

Aforismi e frasi di Adriano Olivetti

C’è differenza fra il volere astrattamente un bel quadro e dipingerlo con le sue tele, coi suoi colori, col suo disegno; come volere un magnifico palazzo ma non commissionarne il progetto a degli architetti, non dare il denaro per comprarne le pietre e i marmi, non chiedere ai muratori che saprebbero edificarlo il contributo della loro opera
La libertà proclamata dalla rivoluzione dell’Ottocento era la libertà dell’individuo, oggi la rivoluzione moderna esige della libertà un concetto più vasto, più complesso, più profondo, più umano: il rispetto della dignità e della vocazione della persona.
Quest’era atomica è davvero apocalittica ed è permesso dire, per la prima volta nella nostra storia, che abbiamo solo più, di fronte a noi, due alternative: o la civiltà si compie, o la civiltà perisce
Noi abbandoneremo ogni concezione machiavellica o post-machiavellica nella quale si fa gran parlare e discutere di distinzione o giustificazione tra mezzi e fini. Sappiamo, senza ancora richiamarci alle eterne leggi morali, alla saggezza dei veri filosofi, sappiamo per dura lezione, che tutte quelle esperienze politiche che vollero adoperare le forze negative, in una parola il male, nell’illusione o nell’inganno di proclamare o creare il bene, fallirono. Clamorosamente fallirono perché il male non è mai creativo per se stesso: primariamente esso partorisce opere internamente viziate dalle compromissioni che il male comporta, secondariamente il male ritorna su chi se ne è servito.Frasi di Adriano Olivetti
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