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Frasi e aforismi di Giorgio Bassani

Se mi occupo d'Italia Nostra è anche perché in contrasto con la mia natura contemplativa mi sono sempre interessato di politica.
Giorgio Bassani
Come due giovani sposi, unitisi non per scelta spontanea ma per volontà superiore, stavamo assieme ben consapevoli, entrambi, del significato sociale e della mondana importanza della nostra unione.
Giorgio Bassani
Respirai profondamente. E adesso capivo, sì, già prima che cominciassi a leggere il mezzo colonnino sotto il titolo, il quale non parlava affatto di suicidio, s'intende, ma, secondo lo stile dei tempi, soltanto di disgrazia. (A nessuno era lecito sopprimersi, in quegli anni: nemmeno ai vecchi disonorati e senza più alcuna ragione di restare al mondo...)
Giorgio Bassani
A definirlo consolante, il vasto complesso architettonico del Camposanto Comunale di Ferrara, così come si presenta alla vista di chi riesce dall'angusta via Borso nell'immensa piazza della Certosa, c'è rischio, lo comprendo bene, di farsi ridere in faccia, o di guadagnarsi alla peggio qualche brutta qualifica!
Giorgio Bassani
Soltanto l'insistenza del padre aveva potuto indurre Girolamo Camaioli a seguire i funerali dello zio Celio.«Il cancro non perdona», aveva detto.
Giorgio Bassani
«Si capisce», rispose. «I morti da poco sono più vicini a noi, e appunto per questo gli vogliamo più bene. Gli etruschi, vedi, è tanto tempo che sono morti» – e di nuovo stava raccontando una favola –, «che è come se non siano mai vissuti, come se siano sempre stati morti».
Giorgio Bassani
Che cosa c'è stato, fra loro due? Niente? Chissà. Certo è che, quasi presaga della prossima morte, sua e di tutti i suoi, Micòl ripeteva di continuo anche a Malnate che a lei, del suo futuro democratico e sociale, non gliene importava nulla, che il suo futuro, in sé, lei lo abborriva, ad esso preferendo di gran lunga "le vierge, le vivace et le bel aujourd'hui", e il passato, ancora di più, il caro, il dolce, il pio passato. E siccome queste, lo so, non erano che parole, le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire: di esse, appunto, e non di altre, sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare.
Giorgio Bassani
Dal che si vede che, dal fondo della miseria, gli agi e i piaceri della vita, in sé vani e caduchi, possono acquistare un valore spirituale vero e proprio.
Giorgio Bassani
Dopo il funerale – prevedeva Girolamo – suo padre avrebbe parlato della malattia e della morte, che adesso come non mai avrebbe intuito imminente. «Quante sofferenze prima di chiudere gli occhi, povero Celio!», avrebbe detto. «Ma dopo la morte non c'è più nulla». Solo i morti stanno bene.
Giorgio Bassani
Nella vita, se uno vuol capire, capire sul serio come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta.
Giorgio Bassani
La verità è che a furia di far collezioni, di cose, di piante, di tutto, si finisce a poco a poco col voler farle anche con le persone.
Giorgio Bassani
Chi corre dietro al pubblico, vuol dire che dentro di sé non ha niente.
Giorgio Bassani
Lo ripeto: Venezia soffre soprattutto delle conseguenze di una cultura che tende ad estrapolarla, a farne qualcosa che non appartiene più alla vita, ma soltanto ai sogni dei poeti (dei cattivi poeti, tuttavia, giacchè i poeti veri hanno, e come!, il senso del rapporto tra l'arte e la vita).
Giorgio Bassani
La paura, anche in arte, è sempre stata una pessima consigliera.
Giorgio Bassani
Il più vasto ma sostanzialmente identico dibattito che dura da tempo in Italia fra gente che vive di memorie e gente che vive di speranze. Per nessuno, adesso più che mai, il presente esiste. Un incubo doloroso e confuso, ecco cosa sono i nostri giorni.
Giorgio Bassani
Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini – di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga – e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica d'aprile del 1957.
Giorgio Bassani
«Però adesso che dici così», proferì dolcemente, «mi fai pensare che anche gli etruschi sono vissuti, invece, e voglio bene anche a loro come a tutti gli altri».
Giorgio Bassani
La disinvoltura linguistica del dialogo manzoniano cos'altro è se non il segno, la spia, di una religione indifferente alla realtà, alla realtà così com'è intesa dai romanzieri realisti?
Giorgio Bassani
Chiudendo alle sette, la Biblioteca Comunale non consentiva a nessun lavoratore di approfittare nel corso delle ore serali di quel pubblico servizio.
Giorgio Bassani
L'Arte, lo sappiamo, è sempre uguale a sé stessa. Sta là, diversa dalla Vita, anzi il suo contrario, a ricordarci della Vita, e, talvolta, addirittura a restituircela. Il fatto è che noi, figli dello storicismo, noi invece siamo cambiati. Cambiati per sempre.
Giorgio Bassani
La paura è sempre una pessima consigliera.
Giorgio Bassani
Come se non fosse evidente, viceversa, che la storia è fatta anche di cose minori, di episodi secondari, marginali, e che ogni monumento, per continuare a vivere, non può essere separato senza danno, spesso irreparabile, dall’ambiente circostante.
Giorgio Bassani
Perché i popolani italiani uscissero dal loro ghetto, non c'è mai stato che un mezzo, imparare il latino per poi passare all'italiano nazional-popolare del Manzoni. Era impensabile non passare attraverso il latino. Oggi, qui in America,
Giorgio Bassani
L'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale.
Giorgio Bassani
Ma l'Italia – io lo ricordo sempre agli americani – è la matrice culturale del corso moderno. Senza il ripensamento critico del passato avvenuto nel rinascimento, il mondo, che era antico, non sarebbe diventato moderno. Il patrimonio artistico è la prova, la testimonianza puntuale, del processo spirituale che ha cambiato il profilo della civiltà. È per questo motivo che l'Italia, per me, ha un un carattere «sacro».
Giorgio Bassani
La Scienza. Non era questa la sua missione?
Giorgio Bassani
L’accusavano di meschinità, di aridità, di provincialismo.
Giorgio Bassani
Il giardino dei Finzi-Contini non è mai esistito a Ferrara, me lo sono inventato. L'ho collocato a Ferrara perché mi serviva da un punto di vista poetico, avevo bisogno di un fatto di questo genere, e non è mai esistito, né sono mai esistiti i Finzi-Contini come famiglia, né tanto meno Micòl Finzi-Contini. Me lo chiedono in molti: ma è esistita veramente Micòl? Non è mai esistita. Però, naturalmente, Micòl è esistita in quanto che sono esistito io, esisto io, è una forma del mio sentimento, è una parte di me.
Giorgio Bassani
L’amore (così almeno se lo figura lei) è roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda, uno sport crudele, feroce, ben più crudele e feroce più del tennis! Da praticarsi senza esclusione di colpi e senza mai scomodare, per mitigarlo, bontà d’animo e onestà di propositi.
così almeno se lo figura lei) è roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda, uno sport crudele, feroce, ben più crudele e feroce più del tennis! Da praticarsi senza esclusione di colpi e senza mai scomodare, per mitigarlo, bontà d’animo e onestà di propositi. (Giorgio Bassani
Una delle forme più odiose di antisemitismo era appunto questa: lamentare che gli ebrei non fossero abbastanza come gli altri, e poi, viceversa, constatata la loro pressoché totale assimilazione all'ambiente circostante, lamentare che fossero tali e quali come gli altri, nemmeno un poco diversi dalla media comune.
Giorgio Bassani
M'avessi da bambino
Giorgio Bassani
La magnolia che sta giusto nel mezzo del giardino di casa nostra a Ferrara è proprio lei la stessa che ritorna in pressoché tutti i miei libri. La piantammo nel ‘39 pochi mesi dopo la promulgazione delle leggi razziali con cerimonia che riuscì a metà solenne e a metà comica
Giorgio Bassani
La mia casa era troppo bella e confortevole. Si trattava di un palazzo vero e proprio, grande come quattro o cinque case normali messe assieme, e dotato fra l’altro di un magnifico giardino. Nel giardino le forme degli alberi si stagliavano nette: qui la magnolia, più in là l’abete, e laggiù, nell’angolo opposto dove terminavano i tre archi del portico, il tiglio
Giorgio Bassani
Gli uomini sono tutti uguali!
Giorgio Bassani
Dopo la dittatura non si è verificato il trapasso alla democrazia, ma solo la spartizione fra i partiti del potere e dello spazio politico. Siccome lo Stato non c'è, gli intellettuali, a seconda delle loro inclinazioni ideologiche, si lasciano assorbire dai vari potentati.
Giorgio Bassani
Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'arte – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. (1962, p. 263)
Giorgio Bassani
Certo, che sono di origine borghese. Però, siccome non sono un borghese decadente, ed ho il senso delle mie responsabilità, proprio per questo milito in un partito di sinistra.
Giorgio Bassani
Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo.
Giorgio Bassani
Poveri diavoli, i fascisti! Bisognava cercare di capire il dramma loro e quello personale di Mussolini, che anche lui, poveruomo, se ancora non si era ritirato alle Caminate come forse desiderava, doveva essere soprattutto per il Paese che l’aveva fatto.
Giorgio Bassani
Il cimitero era un vastissimo campo recintato, ai piedi dei bastioni della città. Le lapidi parevano poche per quello spazio; si notavano più fitte soltanto nel tratto di verde dove cadeva l'ombra del muro di cinta.
Giorgio Bassani
L'America mi interessa perché è la sede, il punto di parenza della civiltà industriale nella quale siamo tutti coinvolti. Le origini sono qui. Anche noi italiani ci riferiamo all'America. Ora, la cosa la stupirà, ma sento che qui c'è qualcosa d'altro: qualcosa di quella religione della società che fu il portato della rivoluzione protestante. È questo fondamento di religiosità che impedisce al consumismo materialistico di trasformare i suoi utenti in oggetti, in puri robot. Per esempio, ammiro molto il senso della privacy che è qui, il culto della casa. E lo stesso modo di gestire il traffico.
Giorgio Bassani
Si sentiva incredibilmente ricco, generoso, disposto a dare: in preda a una specie di ebbrezza. Tuttavia lo sapeva, oh se lo sapeva! Sarebbe bastato che, per questo, si fosse indotto a pensare di sopravvivere un solo giorno di più, perché la felicità che da un'ora portava chiusa dentro se stesso come un tesoro si dissolvesse di colpo, e perché tornasse a provare anche nei confronti di sua figlia, rimasta là, a fissarlo al disopra dell'orlo del cucchiaio coi suoi begli occhi di un blu cupo, selvatico, il consueto, amaro senso di estraneità, quasi di repulsione, che gli aveva sempre impedito di considerarla sua, di volerle bene. Ecco, dunque – si diceva –: soltanto a patto di morire poteva volerle bene, alla Rory!
Giorgio Bassani
Di che massacri immaginari non sono mai responsabili la noia e l'ozio della provincia?
Giorgio Bassani
Soltanto in Italia, infatti, si è verificata la convivenza armonica della pienezza dell'arte (pensiamo, ad esempio, al caso di Michelangelo) con la pienezza della vita: cioè con il suo contrario: perché l'arte è una cosa, la vita un'altra.
Giorgio Bassani
Una voce sottile, penetrante, aveva all’improvviso soverchiato la voce bassa e accorata di colui che, dopo aver fatto partecipi gli ascoltatori della morte del console Bolognesi, si era messo a tesserne l’elogio funebre, gridando rabbiosa e lamentosa come quella di un bambino isterico.
Giorgio Bassani
Fu così che rinunciai a Micòl.
Giorgio Bassani
Wimbledon è il Vaticano del tennis.
Giorgio Bassani
E dunque: perché ci si gingilla, tuttora, con l'invio sul posto di comitati o comitatoni ministeriali? Non sarà soltanto perché passi dell'altro tempo, giusto il tempo necessario perché anche i bambini si rassegnino all'idea di una Venezia chiusa da ogni parte dentro un anello di superbe dighe cementizie, più o meno olandesi o longanoriane: di una Venezia in bagnarola?
Giorgio Bassani
Lo osservavo, e non sapevo che cosa pensare. Era vestito senza nessuna cura: con una vecchia giacca di lana color tabacco, dalle tasche sformate, e certi calzoni di flanella grigia, lisi e rigonfi ai ginocchi, che chissà da quanto tempo non erano stati stirati.
Giorgio Bassani
Ora lui, Bartleby, finché lo mettevano a scrivere, ci dava dentro a sgobbare coscienziosamente. Ma se a Spencer Tracy veniva in testa di affidargli qualche lavoretto supplementare, come quello di collazionare una copia sul testo, originale, o di fare un salto dal tabaccaio all'angolo della strada per comperare un francobollo, lui niente: si limitava a sorridere evasivo, e rispondere con educata fermezza: «I prefer not to».
Giorgio Bassani
Ci sono tutte le piccole, infinite, innumerevoli città-stato delle quali si compone l'Italia; e quindi è un Paese unico al mondo, di una bellezza e di una molteplicità e varietà incredibile.
Giorgio Bassani
Se quel pomeriggio di pioggia nel quale era terminata d’un tratto la luminosa estate di San Martino del ’38 io fossi riuscito perlomeno a dichiararmi – pensavo con amarezza –, forse le cose, tra noi, sarebbero andate diversamente da come erano andate.
Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi Contini
Torniamo a ciò che fin dall'inizio siamo stati. Politici senza esserlo, non è che fossimo contro la civiltà tecnologico-industriale nel cui ambito ormai stavamo e, in qualche modo, eravamo soddisfatti di stare. Volevamo tuttavia che essa, la civiltà tecnologico-industriale, si desse una religione. Non siamo come i Verdi, noi. Ci guardiamo bene dal sognare che l'Italia e il mondo tornino indietro, verso la civiltà agricolo-forestale da cui tutti proveniamo. Vogliamo però che la civiltà tecnologico-industriale, di cui facciamo parte, la smetta di tentare di convincere il mondo che è opportuno l'avvento di un'epoca di consumatori-consumati. Noi siamo diversi, vogliamo che gli uomini continuino a essere uomini.
Giorgio Bassani
Tutto questo non sarebbe valso che a ripiombarlo, non ne aveva il più piccolo dubbio, in fondo a quel medesimo cupo pozzo di tristezza accidiosa da cui a un certo punto aveva creduto di essere emerso definitivamente.
Giorgio Bassani
Con la paura e con l’odio non si ragiona.
Giorgio Bassani
Erano stati due schiaffi che, dopo qualche momento di muto stupore, avevano risposto fulminei alle domande insistenti, se pure cortesi, di Lionello Scocca. Ma a quelle domande avrebbe potuto anche rispondere un urlo furibondo, disumano: così alto che tutta la città, per quanta ancora se ne accoglieva oltre l'intatta, ingannevole quinta di via Mazzini fino alle lontane Mura sbrecciate, l'avrebbe udito con orrore.
Giorgio Bassani
toccò a Giannina impartire la sua lezione.
Giorgio Bassani
Il professor Bianchi, d’italiano, aveva cominciato le lezioni declamando una canzone di Dante, e un verso, di questa, mi aveva straordinariamente colpito. Diceva:«L’essilio che m’è dato a onor mi tegno». Poteva essere la mia divisa – pensavo –, il mio motto.
Giorgio Bassani
Ma Micòl non discese, per questo, dal piedistallo di purezza e di superiorità morale su cui, da quando ero partito per l'esilio, l'avevo collocata. Essa continuò a rimanerci, lassù. Io, per me, mi consideravo fortunato di essere stato riammesso ad ammirarne ogni tanto l'immagine lontana, bella di dentro non meno che di fuori.
Giorgio Bassani
Il tempo ha cominciato a diradarli, eppure non si può ancora dire che siano pochi, a Ferrara, quelli che ricordano il dottor Fadigati (Athos Fadigati, sicuro – rievocano –, l'otorinolaringoiatra che aveva studio e casa in via Gorgadello, a due passi da piazza delle Erbe, e che è finito così male, poveruomo, così tragicamente, proprio lui che da giovane, quando venne a stabilirsi nella nostra città dalla nativa Venezia, era parso destinato alla più regolare, più tranquilla, e per ciò stesso più invidiabile delle carriere...).
Giorgio Bassani
I luoghi dove si ha pianto, dove si ha sofferto, e dove si trovarono molte risorse interne per sperare e resistere, sono proprio quelli a cui ci si affeziona di più.
Giorgio Bassani
In un mondo come il nostro, volto con sempre più consapevole determinazione, ad est e ad ovest, a nord e a sud, alla ricerca e all'impiego delle competenze e dei talenti, non mi pare che sia il caso da parte degli scrittori di invocare una inserzione nell'ingranaggio della gran macchina produttiva ancora più diffusa e completa di quella attuale.
Giorgio Bassani
L’arte, quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista.
Giorgio Bassani
Siamo dilettanti in tutto, ma non nel campo della vita morale. In questo campo sentiamo di non essere inferiori a nessuno, rivendichiamo la nostra competenza. Qui siamo altamente competenti.
Giorgio Bassani
Sono stato molte volte infelice, nella mia vita, da bambino, da ragazzo, da giovane, da uomo fatto; molte volte, se ci ripenso, ho toccato quel che si dice il fondo della disperazione. E tuttavia ricordo pochi periodi più neri, per me, dei mesi di scuola fra l'ottobre del 1929 e il giugno del '30 quando facevo la prima liceo. Gli anni da allora non sono serviti a niente, tutto sommato: non sono riusciti a medicare un dolore che è rimasto là, intatto, come una ferita segreta, sanguinante in segreto. Guarirne? Liberarmene? Ormai so bene che non è possibile. Se adesso ne scrivo, dunque, è soltanto nela speranza di capire e far capire. Non vado in cerca di altro.
Giorgio Bassani
La civiltà industriale e tecnologica ha permesso all'umanità di sconfiggere o quasi la morte precoce. Nel corso degli ultimi cento anni la popolazione terrestre ha potuto triplicarsi. E tuttavia gli uomini continuano oggi ancora a nutrirsi come una volta, come sempre, di carne sanguinante, oggi ancora continuano a fondare la loro sussistenza sulla morte di altri esseri viventi. La verità è che la civiltà industriale e tecnologica non va rifiutata, bensì corretta, piegata, dominata. Capace, come è, di fornire surrogati di tutto, o quasi tutto, perché non le chiediamo di riscattarci dall'abiezione della più grossa delle nostre contraddizioni, l'organizzato assassinio degli animali?
Giorgio Bassani
C'è sempre stato qualcosa che mi ha impedito di diventare veramente amico di Marco Giori, il figlio del signor Amleto Giori, noto proprietario di Ambrogio. (Ambrogio è il nome di un paese).
Giorgio Bassani
Era il “nostro vizio, questo: d’andare avanti con le teste sempre voltate all’indietro.
Giorgio Bassani
Più del presente contava il passato, più del possesso il ricordarsene. Di fronte alla memoria, ogni possesso non può apparire che delusivo, banale, insufficiente.
Giorgio Bassani
Anche le cose muoiono. E dunque, se anche loro devono morire, tant'è, meglio lasciarle andare. C'è molto più stile, oltre tutto.
Giorgio Bassani
Per ciò che mi riguarda, non ho ambizioni letterarie di tipo balzachiano. Non mi importa niente di dare un quadro generale della nostra società. Vorrei poter scrivere qualcosa che si avvicinasse al lirismo e alla tensione narrativa dei Malavoglia, di Senilità, e, soprattutto, di The Scarlet Letter di Hawthorne: libro che non posso rileggere senza provare, ogni volta, la più violenta commozione.
Giorgio Bassani
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