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Frasi e aforismi di Dante Alighieri

Ecco la fiera con la coda aguzza, | che passa i monti e rompe i muri e l'armi! | Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!
Dante Alighieri
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Dante Alighieri
Non dee l'uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore.
Dante Alighieri
I genitori di una bimba sanno che le notti insonni fanno parte del pacchetto, ma il sorriso della loro piccolina ne sarà la ricompensa più grande. Tanti auguri per la nascita della vostra piccolina!
Dante Alighieri
Temer si dee di sole quelle cose
Dante Alighieri
L'amore è più forte della vita e tanto vicino alla morte.
Dante Alighieri
Fede è sustanza di cose sperate, ed argomento delle non parventi; e questa pare a me sua quiditate.
Dante Alighieri
E io a lui: 'I' mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch'e' ditta dentro vo significando.
Dante Alighieri
E una spada nuda avea in mano, che reflettea i raggi sì ver noi, ch’io drizzava spesso il viso in vano.
Dante Alighieri – Purgatorio Canto IX
Vien dietro a me, e lascia dir le genti: | sta come torre ferma, che non crolla | già mai la cima per soffiar di venti; | ché sempre l'omo in cui pensier rampolla | sovra pensier, da sé dilunga il segno, | perché la foga l'un de l'altro insolla.
Dante Alighieri
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.
Dante Alighieri
L'amor che move il sole e l'altre stelle.
Dante Alighieri
Oh Romagnuoli tornati in bastardi! | Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? | quando in Faenza un Bernardin di Fosco, | verga gentil di picciola gramigna?
Dante Alighieri
L'animo mio, per disdegnoso gusto, | credendo col morir fuggir disdegno, | ingiusto fece me contra me giusto.
Dante Alighieri
E se non piangi, di che pianger suoli?
Dante Alighieri
Vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare.
Dante Alighieri
È gentilezza dovunqu'è vertute, | ma non vertute ov'ella; | sì com'è 'l cielo dovunqu'è la stella, | ma ciò non e converso. | E noi in donna e in età novella | vedem questa salute, | in quanto vergognose son tenute, | ch'è da vertù diverso.
Dante Alighieri
Che l'arte vostra quella, quanto puote,
Segue, come il Maestro fa il discente,
Sì che vostr'arte a Dio quasi è nipote.
Dante Alighieri
In quella parte del libro della mia memoria dinanzi alla quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice Incipit Vita Nova.
Dante Alighieri
Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: | per la dannosa colpa della gola, | come tu vedi, alla pioggia mi fiacco.
Dante Alighieri
O somma sapïenza, quanta è l'arte | che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, | e quanto giusto tua virtù comparte!
Dante Alighieri
È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità.
Dante Alighieri
La gloria è il divino raggio.
Dante Alighieri, Lettera a Cangrande della Scala
Non sien le genti ancor troppo sicure a giudicar, sì come quei che stima le biade in campo pria che sien mature.
Dante Alighieri
Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: | non siate come penna ad ogne vento, | e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. | Avete il novo e 'l vecchio Testamento, | e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; | questo vi basti a vostro salvamento. | Se mala cupidigia altro vi grida, | uomini siate, e non pecore matte, | sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!
Dante Alighieri
Voi che vivete ogne cagion recate,pur suso al cielo, pur come se tuttomovesse seco di necessitate.Se così fosse, in voi fora distrutto,libero arbitrio, e non fora giustizia,per ben letizia, e per male aver lutto.
Dante Alighieri
Perché men paia il mal futuro e 'l fatto, | veggio [Carlo II d'Angiò, re di Puglia] in Alagna [Anagni] intrar lo fiordaliso, | e nel vicario suo [papa Bonifacio VIII] Cristo esser catto.
Dante Alighieri
L'affetto lo intelletto lega.
Dante Alighieri
Nessun maggior dolore
Che ricordarsi del tempo felice
Nella miseria.
Dante Alighieri
Per me si va ne la città dolente, | per me si va ne l'etterno dolore, | per me si va tra la perduta gente. | Giustizia mosse il mio alto fattore; | fecemi la divina podestate, | la somma sapïenza e 'l primo amore. | Dinanzi a me non fuor cose create | se non etterne, e io etterno duro. | Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.
Dante Alighieri
Lume v'è dato a bene e a malizia.
Dante Alighieri
Quanti si tegnon or là sù gran regi | che qui staranno come porci in brago, | di sé lasciando orribili dispregi!
Dante Alighieri
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
Dante Alighieri sull’Amore
i' vo' con voi de la mia donna dire,
Dante Alighieri sull’Amore
La nova gente: "Soddoma e Gomorra"; | e l'altra: "Ne la vacca entra Pasife, | perché 'l torello a sua lussuria corra".
Dante Alighieri
Buon compleanno al figlio che ha sempre riempito il mio cuore di gioia… anche mentre stava svuotando il mio conto in banca!
Dante Alighieri
Lo maggior don che Dio per sua larghezza
fesse creando, e a la sua bontate
più conformato, e quel ch'e' più apprezza,
fu de la volontà la libertate;
di che le creature intelligenti,
e tutte e sole, fuore e son dotate.
Dante Alighieri
Apri la mente a quel ch'io ti paleso e fermalvi entro; ché non fa scienza, senza lo ritenere, aver inteso.
Dante Alighieri
Amore e 'l cor gentil sono una cosa.
Dante Alighieri
Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!
Dante Alighieri sull’Amore
Amor che ne la mente mi ragiona | de la mia donna disiosamente, | move cose di lei meco sovente, | che lo 'ntelletto sovr'esse disvia.
Dante Alighieri
È da uomo malvagio l'ingannare colla menzogna.
Dante Alighieri sull’Amore
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Dante Alighieri sull’Amore
Perché quando lo strumento dell'intelligenza si somma alla forza bruta e alla malvagia volontà, il genere umano è impotente a difendere se stesso.
Dante Alighieri sull’Amore
In quel loco fu' io Pietro Damiano, | e Pietro Peccator fu' ne la casa | di Nostra Donna in sul lito adriano. | Poca vita mortal m'era rimasa, | quando fui chiesto e tratto a quel cappello, | che pur di male in peggio si travasa.
Dante Alighieri
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.
Dante Alighieri sull’Amore
Nulla addolora maggiormente che ripensare ai momenti felici quando si è nel dolore.
Dante Alighieri
Canto XXXIII – Paradiso

Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti si', che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si riaccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar senz'ali.
Dante Alighieri

I costumi e le mode degli uomini cambiano come le foglie sul ramo, alcune delle quali vanno ed altre vengono.
Dante Alighieri
Dovunque può essere litigio, ivi debbe essere giudicio.
Dante Alighieri sull’Amore
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate.
Dante Alighieri
Tu, Violetta, in forma più che umana, | foco mettesti dentro in la mia mente | col tuo piacer ch'io vidi; | poi con atto di spirito cocente | creasti speme, che in parte mi sana.
Dante Alighieri
già mai la cima per soffiar di venti.
Dante Alighieri sull’Amore
Del viver ch'è un correre a la morte.
Dante Alighieri
Io mi rivolsi attento al primo tuono, e Te Deum Laudamus mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea ciò ch’io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea, ch’or sì, or no s’intendon le parole.
Dante Alighieri, Purgatorio Canto IX
Coscïenza m’assicura,la buona compagnia che l’uom francheggiasotto l’asbergo del sentirsi pura.
Dante Alighieri
Intra Tupino e l'acqua che discende | del colle eletto dal beato Ubaldo, | fertile costa d'alto monte pende, | onde Perugia sente freddo e caldo | da Porta Sole; e di rietro le piange | per grave giogo Nocera con Gualdo. | Di questa costa, là dov' ella frange | più sua rattezza, nacque al mondo un sole, | come fa questo talvolta di Gange. | Però chi d'esso loco fa parole, | non dica Ascesi, ché direbbe corto, | ma Orïente, se proprio dir vuole.
Dante Alighieri
sta come torre ferma, che non crolla
Dante Alighieri sull’Amore
Veramente a così alto sospetto
non ti fermar, se quella nol ti dice
che lume fia tra 'l vero e lo 'ntelletto.
Non so se 'ntendi; io dico di Beatrice.
Dante Alighieri
Libertà va cercando, ch’è sì cara,come sa chi per lei vita rifiuta.
Dante Alighieri
Salimmo sù, el primo e io secondo,
Dante Alighieri
Aiutami da lei, famoso saggio,
Ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi.
Dante Alighieri sull’Amore
Libertà va cercando, ch'è sì cara.
Dante Alighieri
Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?
Dante Alighieri
Amor che nella mente mi ragionacominciò egli a dir si dolcementeche la dolcezza ancor dentro mi suona.
Dante Alighieri
Figlio mio, goditi ogni momento della tua infanzia perché questa bellissima fase della tua vita non tornerà mai più. Ti auguro un compleanno all'insegna della gioia. Tantissimi auguri di cuore!
Dante Alighieri
Né pentere e volere insieme puossi, per la contradizion che nol consente.
Dante Alighieri
Democrito, che 'l mondo a caso pone.
Dante Alighieri
Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.
Dante Alighieri
Nullo sensibile in tutto lo mondo è più degno di farsi essemplo di Dio che 'l sole.
Dante Alighieri
Ma non sì che paura non mi desse | la vista che m'apparve d'un leone. | Questi parea che contra me venisse | con la test'alta e con rabbiosa fame, | sì che parea che l'aere ne tremesse. | Ed una lupa, che di tutte brame | sembrava carca nella sua magrezza, | e molte genti fè già viver grame, | questa mi porse tanto di gravezza | con la paura ch'uscìa di sua vista, | ch'io perdei la speranza dell'altezza.
Dante Alighieri
Però ne la giustizia sempiterna
la vista che riceve il vostro mondo,
com' occhio per lo mare, entro s'interna;
che, ben che da la proda veggia il fondo,
in pelago nol vede; e nondimeno
èli, ma cela lui l'esser profondo.
Dante Alighieri
Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza
Dante Alighieri, Inferno XXVI
Dietro ai sensi vedi che la ragione ha corte l'ali.
Dante Alighieri
Non può tutto la virtù che vuole.
Dante Alighieri sull’Amore
Filosofia non è altro che amistanza e sapienza.
Dante Alighieri sull’Amore
Oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de li angeli si manuca! E miseri quelli che con le pecore hanno comune cibo!
Dante Alighieri sull’Amore
Quali dal vento le gonfiate vele | caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, | tal cadde a terra la fiera crudele.
Dante Alighieri
Quale allodetta che 'n aere si spazia | prima cantando, e poi tace contenta | de l'ultima dolcezza che la sazia, | tal mi sembiò l'imago de la 'mprenta | de l'etterno piacere, al cui disio | ciascuna cosa qual ell' è diventa.
Dante Alighieri
Contra miglior voler voler mal pugna.
Dante Alighieri
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